Diari dei Fabbricastorie – Grazie, grazie, grazie!


Si è chiusa ieri la seconda edizione della Cagliari Global Game Jam, sede locale della manifestazione mondiale che ha riunito nel fine settimana decine di migliaia di sviluppatori di giochi al lavoro in contemporanea in tutto il mondo.

È stato un fine settimana affascinante e denso di soddisfazioni: per la qualità dei giochi prodotti, per la ricchezza della collaborazione, per il numero dei partecipanti (Cagliari è sostanzialmente la quarta sede nazionale, dopo Torino, MIlano, Roma e quasi alla pari con Pisa).

PRIMA DI TUTTO: GRAZIE!

Per i Fabbricastorie è stato molto faticoso organizzare l’evento, ma la qualità del risultato ci ha ampiamente ripagato e quindi è il momento di dire: grazie!!

GRAZIE prima di tutto ai cinquantadue jammer, per la loro bravura, disponibilità, cortesia reciproca, voglia di mettersi alla prova, capacità di innovazione, apertura alla scoperta. C’è nella Jam una energia che viene unanimemente raccontata dai partecipanti di tutte le sedi mondiali: si crea una sorta di alchimia fantastica e se anche a Cagliari l’abbiamo sperimentata è stato per merito di tutti e ciascun partecipante. Grazie! Grazie ai professionisti, anche affermati, che si sono prestati con umiltà a lavorare con sconosciuti, agli studenti con la loro energia, a chi ha provato a fare giochi di un tipo col quale non si era mai confrontato, ai musicisti e disegnatori che hanno trasformato in maniera sorprendente le nostre idee di gioco, a chi pensava di non avere particolari competenze, ha accettato la sfida e ha scoperto di poter fare la Jam alla pari con tutti gli altri: siete stati tutti fantastici.

GRAZIE alle Istituzioni. La magia della Jam quest’anno non si sarebbe potuta realizzare senza di loro. Grazie quindi alla Regione Sardegna, e in particolare alla Direzione Generale Comunicazione, allo staff del Sardinian Job Day, alla Sardegna Film Commission, al Comune di Cagliari e in particolare all’Assessorato alla Cultura, all’Ente Fiera. Tanta attenzione da parte delle Istituzioni è, per tutto il movimento creativo che ruota attorno al mondo dei videogame, un grande conforto e una grande speranza.

GRAZIE, in particolare, al personale amministrativo dell’Ente Fiera e agli uomini della vigilanza, agli addetti ai servizi, agli operatori dell’ambulanza e del servizio antincendio che con grande cortesia, disponibilità e più di un pizzico di curiosità ci hanno accompagnato per tutto l’evento.

GRAZIE a chi ha partecipato al convegno introduttivo alla Jam, a Beniamino Sidoti e Luca Dalcò che per stare con noi con grande generosità hanno attraversato il mare, a Sardegna Ricerche e al CRS4 e a tutti gli ospiti e partecipanti al convegno. Un ringraziamento particolare ad Andrea Dresseno, che non solo ha attraversato il mare per il convegno ma ha scelto Cagliari per vivere la sua prima Jam.

GRAZIE alla Game Maker Academy per il supporto organizzativo, ai soci di Banca Popolare Etica per l’amicizia e il sostegno e a tutti coloro che, volontariamente e gratuitamente, hanno offerto tempo, disponibilità e aiuto per la Jam.

GRAZIE, infine, alle nostre famiglie, che hanno supportato e sopportato la Jam facendo i conti con assenze, impegni improvvisi a ore improbabili e qualche malumore.

UNA PAROLA PER IL FUTURO

Se in una città si fa la Jam in un anno, può essere un caso. Se la Jam si fa per due anni con successo crescente di partecipanti e di qualità di giochi, con una confermata capacità organizzativa, con il coinvolgimento delle istituzioni, non è più un caso: vuol dire che si è creato un movimento. È stato questo il tema del Convegno GET READY. L’industria sarda dei videogame ai blocchi di partenza che ha aperto la Jam. Ci sarà molto lavoro da fare prima che questo movimento diventi una realtà culturale, artistica, produttiva, davvero affermata, ma intanto è evidente che ci sono tante persone in campo che hanno grandi aspettative e voglia di fare: di tutto questo sentiamo la responsabilità che deriva dall’avere contribuito, dalla Jam del 2017 in poi, a far scoccare la scintilla. Abbiamo il desiderio di condividere questa responsabilità con altri, di continuare a allargare il campo, ma a tutto questo penseremo da… domani. Oggi ci riposiamo e ci godiamo la soddisfazione di questa Jam.

Grazie ancora a tutti!!

Andrea, Tino, Andrea e Roberto

P.S. Una preghiera per i jammer. Fateci e fatevi un regalo raccontandoci la vostra Jam, commentando come l’avete vissuta, condividendo le vostre emozioni, i vostri suggerimenti per il futuro e magari anche le vostre critiche qui sotto, nei commenti. Vorremmo davvero sentire da voi: lo spazio qui sotto è aperto e libero.


4 responses to “Diari dei Fabbricastorie – Grazie, grazie, grazie!”

  1. Grazie a voi di tutto, è stata un’esperienza indimenticabile e non vedo l’ora che arrivi l’anno prossimo per partecipare di nuovo 😉

  2. Terza jam a cui partecipo, seconda a Cagliari. Voler fare il game developer in un territorio come la Sardegna è particolarmente dura.
    Dopo la jam dell’anno scorso, in cui la sensazione che avevo percepito di più era l’entusiasmo di provare qualcosa di nuovo, la jam di quest’anno mi ha comunicato una grande voglia di fare.
    Complice l’impostazione delle conferenze che hanno preceduto l’evento, durante la jam la voglia di incontrarsi e costruire qualcosa di concreto in Sardegna era un sentimento che ho sentito condiviso da tutti, molto più dell’anno scorso. Per cui ringrazio i fabbricatore per aver dato inizio a tutto questo, personalmente ne sentivo davvero il bisogno. Ad maiora!

  3. È stata la prima jam, oltretutto da non esattamente addetto ai lavori visto che mi occupo di musica e audio solo per hobby (l’interesse per il videogame è concentrato principalmente sulla traduzione e sulla localizzazione), ma in ogni caso il risultato ha di gran lunga superato le mie aspettative: ho avuto modo di imparare tanto e confrontarmi con persone diversissime unite da una fortissima passione per il gioco.

    Confesso di essere rimasto piacevolmente sorpreso anche dalla risposta ottenuta dall’esterno – significa che “qualcosa” si sta muovendo e sono sicuro che grazie ad una determinazione ferrea e a opportunità come queste riusciremo senz’altro a ritagliare uno spazio di tutto rispetto per ciò che rientra nel settore videoludigo a livello nazionale.

    Penso che le parole chiave di quest’evento siano state:

    1) Cooperazione.
    Con tutti. Capirsi al volo (o al limite annuire con convinzione alle spiegazioni incomprensibili degli sviluppatori e dare feedback plausibili!), proporre proporre proporre caffè, implementare implementare implementare caffè, modificare modificare modificare caffè e via di nuovo senza fermarsi. E svegliarsi (soddi)sfatti il terzo giorno senza capire bene che anno è, sapendo però che ne è valsa la pena al 100%.

    2) Propositività.
    Idee a non finire, modi di realizzarle potenzialmente infiniti e problemi risolti, aggirati, o affrontati con acume. Ficcare amichevolmente il naso nei progetti altrui per vedere come stanno andando. E sprofondare nell’angoscia perché ci si sente indietro, aggiungendo automaticamente altre tredici ore di lavoro notturne al lavoro. Più propositivi di così si muore… di stanchezza. Ma la soddisfazione finale rimane a lungo.

    3) Opportunità.
    Qui le opportunità sono potenzialmente infinite, ma abbondano soprattutto quelle di conoscere nuove persone, testare le proprie capacità e i propri limiti, e ancora farsi due idee (e due domande) sull’evoluzione del settore per quanto riguarda un futuro lavoro. E vi pare poco?

    Chiudo il mio romanzo ringraziando di cuore chi si è impegnato per dar vita a questa fantastica iniziativa, per i consigli, per il supporto e per essere stati indimenticabili.

    Ho solo due critiche. La prima a me stesso perché sono stato talmente impegnato assorbito dal sonoro di Trench Phone che non sono riuscito ad aiutare al volo altri team come avrei voluto. Rimedieremo al prossimo evento. La seconda è alla Global Jam in generale: maledetti, ma non si poteva fare due o tre volte l’anno anziché una?

    Ci vediamo alla prossima Jam. Grazie Fabbricastorie.

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